Emilio Gentile, la Marcia su Roma e i conti con il passato
‘Passato e presente. I giovani e la marcia su Roma’ – 1° video
28 Aprile 2022
(ID Teca: X000096648) In questi due estratti dalla puntata di “Passato e Presente” trasmessa il 28 aprile 2022 su Rai Tre e su Rai Storia, i filmati illustrano il rapporto tra giovani e fascismo nel contesto della sua “presa del potere”: tema poi commentato in studio dallo storico Marco Mondini col conduttore Paolo Mieli e l’intervento del giovane storico Alessandro Ambrosino, soffermandosi sui motivi anche esistenziali alla base del coinvolgimento dei giovani nel fascismo. Si tratta di un tema che in qualche maniera echeggia la testimonianza (sopra-riportata) di Montanelli nel suo insistere sul carattere anche pre-politico del coinvolgimento giovanile.
‘Passato e presente. I giovani e la marcia su Roma’ – 2° video
28 Aprile 2022
(ID Teca: X000096648) Lo squadrismo fascista
Storiografia

Nel cantiere della memoria. Fascismo, Resistenza, Shoah, Foibe
Filippo Focardi, Viella. Volume di sintesi e sistemazione di un percorso di ricerca ormai ventennale sulla costruzione della memoria collettiva e degli stereotipi che hanno alimentato le identità nell’Italia post 1945, questa monografia attraversa i nodi più problematici dei rapporti tra storia nazionale e fascismo. L’antinomia tra “cattivi tedeschi” e bravi italiani (a cui Focardi aveva già dedicato un volume), la rimozione delle colpe italiane nell’occupazione e nell’uso della violenza verso i civili, la ferita degli internati militari, il ricordo della Shoah (altro cantiere di rimozione), la costruzione della mitologia resistenziale di Cefalonia e i conti con il fascismo / antifascismo eterni quali chiavi di mobilitazione politica.

Le guerre di Mussolini
John Gooch, Newton Compton. Specialista di storia italiana, John Gooch si era già distinto nel campo della storia del Ventennio con un volume dedicato ai rapporti tra il regime e i militari di professione (Mussolini and his generals, Cambridge 2007), ancora oggi la più completa ed equilibrata monografia di ricerca sull’argomento esistente. Il suo ultimo volume, purtroppo malamente tradotto da un editore non specialista, è la migliore analisi disponibile sul rapporto tra regime e guerra: una valutazione critica, solida e inattaccabile sull’inadeguatezza della dittatura nell’affrontare la modernità e sull’inevitabile fallimento della propaganda guerriera del fascismo.

Le destre europee. Conservatori e radicali tra le due guerre
Marco Bresciani (a cura di), Carocci. Anche se di qualità assai varia, i saggi contenuti in questo corposo volume collettaneo sulla genesi e l’affermazione politica dei movimenti di estrema destra nell’Europa tra 1918 e 1939 sono, nel complesso, innovativi e brillanti. Il merito principale di questa raccolta è senza dubbio l’aver posto con forza la questione delle origini transnazionali del fascismo che sottrae la vicenda italiana (lo chiarisce molto bene Bresciani nella sua introduzione) alla visione eccezionalistica tanto spesso coltivata dagli storici del fascismo. Il collasso del regime liberale cessa così di essere il prodotto di una sorta di eterno complotto nazionale contro il cammino della democrazia e diventa una conseguenza dell’incapacità di molti Paesi europei (tra cui l’Italia) di uscire dagli sconvolgimenti causati dalla mobilitazione culturale e sociale per la guerra totale del 1914-1918.

I luoghi del fascismo
Giulia Albanese – Lucia Ceci (a cura di), Viella. Frutto di un progetto collettivo sui luoghi della memoria del Ventennio dopo il 1945, integrato con alcuni contributi comparativi sui casi tedesco e iberico, il volume si presenta come un viaggio attraverso i difficili conti con le sopravvivenze iconografiche, simboliche (e spesso ideologiche) del regime dopo il 1945. I casi di studio dell’odonomastica urbana spesso mai depurata dalle dediche volute dalla dittatura, dei mausolei e dei sacrari dedicati a personaggi del regime, sollecitano una lettura tutt’altro che lineare delle eredità e delle fratture tra l’Italia fascista e quella repubblicana.

Storia del fascismo
Emilio Gentile, Laterza. In questo lavoro di oltre 1300 pagine, Gentile ha riversato risultati e materiali di oltre quarant’anni di ricerche su ogni aspetto del movimento e poi del regime fascista. Sotto molti aspetti, è l’opera più completa esistente sulla genesi e lo sviluppo della dittatura, sulla costruzione degli apparati totalitari, sulle metamorfosi del partito milizia e sui suoi rapporti complessi con il dittatore, e infine sul tramonto del regime con la scelta di una guerra già perduta in partenza e con la parabola finale dello stato fantoccio della RSI.

Roma 1922. Il fascismo e la guerra mai finita
Marco Mondini, Il Mulino. Da oltre un ventennio, gli storici del primo conflitto mondiale si interrogano sul fallimento dei processi di transizione dalla guerra alla pace nell’Europa post 1918, soprattutto nei Paesi sconfitti (come la Germania di Weimar) e tra i successori degli imperi distrutti. Nel solco di questa tradizione, questo volume rilegge la scalata al potere del fascismo e il suo atto culminante, la marcia su Roma, come il risultato più macroscopico delle lacerazioni mai superate che caratterizzarono la partecipazione italiana alla Grande guerra. Vissuta da molti prima di tutto come un’occasione pe rigenerare la nazione facendo piazza pulita dei nemici interni e dei traditori, la guerra non terminò con il 1918, ma si tramutò molto rapidamente in una sanguinosa guerra civile. Contesto eccellente per lo sviluppo e la popolarità di un movimento politico dai connotati incerti e dal programma ambiguo, come il fascismo, che prometteva di difendere la sacralità dell’intervento e della Vittoria.
Cultura e politica
La casa del popolo
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra a Trieste il Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor. I due si recano in vista alla foiba di Basovizza e al ceppo che ricorda la morte di 4 sloveni fucilati dal Tribunale fascista. Nel corso della visita, il Presidente Mattarella restituisce alla comunità slovena il Narodni Dom, la casa del popolo incendiata dai fascisti nel 1920, per ordine del federale Francesco Giunta. Per l’occasione, Mattarella parla di “memoria europea riconciliata”.
Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini
Il Parlamento italiano approva la legge per la Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini a ricordo «dell’eroismo dimostrato nella battaglia di Nikolajewka (26 gennaio 1943) durante la Seconda guerra mondiale”. La data scelta suscita diverse polemiche da parte degli storici che ricordano i crimini commessi dagli italiani al confine russo-ucraino, accanto alle truppe della Wehrmacht e delle Einsatzgruppen, le unità operative speciali dell’SD, il servizio di intelligence delle SS.
Giorgia Meloni Presidente
Nel centenario della Marcia su Roma, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia (partito dichiaratamente sovranista, molto vicino all’estrema destra di Orban, che si richiama esplicitamente alla tradizione missina di Giorgio Almirante) vince le elezioni e assume la carica di Presidente del Consiglio dei ministri. Il primo atto della Presidente è recarsi in visita al sacello del milite ignoto, il 2 novembre per l’anniversario delle forze armate, come aveva fatto Mussolini il 4 novembre 1922.