il Presidente della Repubblica italiana, Luigi Einaudi, firma i decreti di grazia (controfirmati dal ministro della Difesa Randolfo Pacciardi) per quattro ufficiali e sottufficiali tedeschi condannati a Roma nell’ottobre 1948, responsabili della fucilazione indiscriminata di 29 prigionieri italiani. I quattro criminali del “gruppo di Rodi” riottengono la libertà e sono rimpatriati in gran segreto, senza che l’opinione pubblica italiana ne sia messa al corrente. Pochi giorni dopo, il Cancelliere della Repubblica federale di Germania Konrad Adenauer, incontra a Roma il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, come primo passo di cordiali relazioni italo-tedesche.