1939
22 maggio
Dopo l’annessione dell’Austria e della regione dei Sudeti in Cecoslovacchia (un territorio abitato da più di 3 milioni di tedeschi, concesso senza opposizioni dai governi europei), il 22 maggio 1939 Hitler sigla con Mussolini il Patto d’acciaio, un accordo diplomatico e militare che prevede l’entrata in guerra dei due Paesi contraenti anche in caso di conflitto causato da un’aggressione unilaterale. Il 23 agosto 1939 viene siglato il Patto Ribbentrop-Molotov tra la Germania e l’Unione Sovietica. Stalin otteneva l’intangibilità del territorio sovietico e Hitler si garantiva la libertà di manovra per scatenare i suoi piani espansionistici. La nuova alleanza dei due nemici storici, gettava nello sconforto le forze antifasciste e dava a Hitler la garanzia di non aggressione sul fronte orientale per avviare la guerra.
Nell’accordo era presente anche un patto di non aggressione con una clausola segreta sulla spartizione della Polonia. Nel frattempo, Hitler mette a punto l’operazione T4 ossia lo sterminio dei disabili già sterilizzati e nasce un ufficio per la lotta all’omosessualità e all’aborto. Decine di migliaia di omosessuali vengono condannati e in seguito internati nei lager, ufficialmente per procedere alla loro “rieducazione” ma in realtà per essere soppressi.