La via italiana al totalitarismo. Il partito e lo Stato nel regime fascista

Emilio Gentile, La Nuova Italia Scientifica.

Con questo contributo, destinato a un largo successo (nel 2008 l’editore Carocci ne avrebbe proposto una terza edizione riveduta e ampliata), Gentile consolidò e per molti aspetti definì il proprio percorso di ricerca relativo alla dimensione totalitaria del regime fascista. Che il fascismo fosse intrinsecamente totalitario nella sua azione (anche se una vera dottrina totalitaria non fu mai elaborata all’interno del partito) emerge chiaramente dalle politiche di controllo e trasformazione della collettività, così come esse vengono architettate e perfezionate via via nel Ventennio. Smentendo il pregiudizio reso popolare dalla Arendt di una dittatura non totalitaria, al contrario di nazionalsocialismo e bolscevismo, (lettura accettata sostanzialmente sia da De Felice che da Acquarone), Gentile identificò nel fascismo un movimento teso al dominio politico totale degli italiani e alla sostituzione non solo dello Stato con un nuovo regime ma dell’uomo vecchio, attraverso una rivoluzione antropologica.