Il critico cinematografico Renzo Renzi (ex ufficiale di fanteria nel ‘ 42-‘ 43) e lo sceneggiatore Guido Aristarco, vengono arrestati e processati dal Tribunale militare di Milano con l’accusa di “vilipendio alle forze armate” per aver pubblicato il soggetto di un film dal titolo “L’armata S’Agapò”, in cui si racconta il comportamento criminale delle truppe italiane durante la campagna di Grecia contro la popolazione civile (in particolare di aver  usato violenza contro le donne greche). Lo scrittore Curzio Malaparte difende il diritto alla libertà di stampa per i due accusati ma critica “il diritto di far passare la massa di soldati italiani per un branco di cialtroni, privi di qualunque sensibilità morale” che hanno “sfogato i loro bassi istinti contro una popolazione inerme e affamata”.