Dinanzi alla Corte d’assise speciale di Roma, inizia il processo contro il principe Junio Valerio Borghese, comandante della X MAS, corpo d’élite della Repubblica di Salò, accusato di collaborazionismo e di feroci episodi di violenza antipartigiana. Condannato all’ergastolo, grazie alle attenuanti generiche la condanna viene commutata in 12 anni di reclusione, poi ridotti a tre con l’applicazione di condoni, fino alla scarcerazione in applicazione dell’amnistia Togliatti. Nominato presidente onorario del Movimento sociale italiano, nel 1970, Borghese sarà protagonista di un tentativo di colpo di Stato per rovesciare l’ordine democratico e instaurare un regime autoritario in Italia.