il 2 agosto alle 10.25, nella sala d’aspetto della stazione di Bologna Centrale, esplode un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200. È uno degli atti terroristici più gravi del secondo dopoguerra. Il 23 novembre 1995 la Cassazione condannerà all’ergastolo i neofascisti dei NAR Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, esecutori dell’attentato (che si sono sempre dichiarati innocenti), mentre l’ex capo della P2 Licio Gelli, l’ex agente del SISMI Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte saranno condannati per il depistaggio delle indagini. Il 9 giugno 2000 la Corte d’Assise di Bologna emette nuove condanne per depistaggio. I mandanti della strage non sono mai stati identificati.